Roma, 2 giugno 2025 - A ‘Muntagna’ ha alzato la voce, ma per fortuna a fare notizia è più l’eruzione, spettacolare, delle conseguenze. Da stamattina sull’Etna si verificano esplosioni stromboliane, accompagnate da attività eruttiva (la quattordicesima degli ultimi mesi) che ha portato al crollo di una parte del cratere Sud-est. Fontane di lava, cenere e una nube eruttiva di alcuni chilometri sovrasta l’area intorno al vulcano siciliano che tocca sulla cima i 3.403 metri, punto più alto del centro sud Italia. Questo lo scenario a cui si assiste oggi: la situazione è costantemente monitorata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia osservatorio etneo di Catania. Il flusso piroclastico è stato probabilmente prodotto da un collasso di materiale del fianco settentrionale del cratere di Sud-Est. Il magma però non avrebbe oltrepassato l'orlo della Valle del Leone. Contestualmente, l'attività esplosiva dal cratere di Sud-Est è passata a fontana di lava. Il tremore vulcanico ha raggiunto valori molto alti, prima di scemare a livelli medio alti, man mano che la fase eruttiva ha abbassato il proprio livello di energia. Il centroide delle sorgenti è localizzato nell'area del cratere di Sud-Est.
La spettacolare eruzione è stata ripresa con video e foto che sono stati postati sui social facendo diventare virale l'attività dell'Etna.

Le esplosioni sono intense e in crescita, fa sapere l'Ingv etneo. Nelle scorse ore era stata segnalata la ricaduta di cenere fine in località Piano Vetore. Il modello previsionale indica che una nube eruttiva prodotta dall'attività in corso si disperderebbe in direzione ovest-sud-ovest.
Etna in eruzione: segui la diretta tv
L'attività infrasonica risulta elevata sia per quanto riguarda il tasso di accadimento che per l'energia degli eventi che sono localizzati in corrispondenza del Cratere di Sud Est. Per quanto riguarda le deformazioni del suolo, si osserva una variazione di strain alla stazione DRUV di circa 25 nanostrain.
L’aeroporto di Catania
Vista l'attuale attività eruttiva del vulcano attivo più alto d'Europa, l’attenzione è concentrata sull’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania. Lo scalo internazionale, nonostante l'avviso per l'aviazione, il Vona (Volcano observatory notice for aviation), al livello più alto, rosso, è rimasto sempre operativo. E la fase critica sembra superata.
L’esperto: “Dal 2021 attività non era così intensa”
"Era dal febbraio 2021" che sull'Etna non si registrava un'attività vulcanica così intensa, sottolinea Stefano Branca, direttore dell'Osservatorio Etneo dell'Ingv. "Nel corso della tipica attività esplosiva dell'Etna, che è iniziata stanotte, si è registrato un fenomeno più intenso intorno alle 11.20 di stamattina, che ha generato un flusso piroclastico nella desertica valle del Bove. Rimane comunque - sottolinea Branca - un livello di pericolosità limitato nell'area sommitale, il cui accesso è stato subito chiuso ai turisti. Questo episodio rientra in fenomeni meno frequenti, ma che comunque ormai caratterizzano l'attività esplosiva dell'Etna negli ultimi 20 anni".
E aggiunge: "Ora il fenomeno sta andando a regredire, mentre la fase pericolosa si è ormai conclusa”. Quindi assicura: “Il sistema di Protezione Civile funziona molto bene perché la zona sommitale era stata già chiusa preventivamente e tutto il sistema di allertamento ha funzionato".
Schifani tranquillizza
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, sta "seguendo tramite la Protezione civile regionale l'evoluzione della situazione sull'Etna", ricevendo assicurazioni sul fatto che "al momento non ci sono pericoli per la popolazione".
"Sto seguendo con la massima attenzione, tramite il capo della nostra Protezione civile - afferma il governatore - l'evolversi della situazione sull'Etna. Il direttore Salvatore Cocina è in costante collegamento, fin dalle prime ore di questa mattina, con il prefetto di Catania e con i vertici dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia etneo. Il collasso parziale del cratere di Sud-Est, che ha generato un'imponente nube eruttiva alta diversi chilometri e un flusso piroclastico, rappresenta un fenomeno che seguiamo con estrema cautela. Al momento, dai primi rilievi, il materiale non avrebbe superato l'orlo della Valle del Leone e, come mi assicurano, non ci sono pericoli per la popolazione".
"Desidero ringraziare - aggiunge Schifani - gli operatori della Protezione civile, le autorità locali e gli esperti dell'Ingv per l'immediata attivazione dei protocolli di monitoraggio e sicurezza. La Regione è pronta a intervenire, se necessario, con ogni mezzo a tutela della popolazione e del territorio".
Il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, raccomanda "la massima precauzione agli escursionisti" e di "evitare l'area sommitale del vulcano fino a nuovo aggiornamento, in considerazione della potenziale evoluzione del fenomeno".