
Referendum sulla cittadinanza: le posizioni dei partiti
Roma, 28 maggio 2025 - I referendum abrogativi dell'8 e del 9 giugno 2025 non verteranno esclusivamente su tematiche legate al lavoro: il quinto quesito propone infatti una modifica alla legge che regola l'ottenimento della cittadinanza italiana.
Sommario
La proposta
Ci sono diverse 'strade' per diventare cittadini italiani: una è quella della naturalizzazione, prevista per coloro che non sono nati nel nostro Paese. Ad eccezione dei cittadini dell'Unione Europea - a cui sono concesse tempistiche più abbreviate (4 anni) - per uno straniero in Italia sono necessari 10 anni di residenza ininterrotta e certificabile prima di chiedere la naturalizzazione. È proprio questo requisito che il referendum intende rivedere, abbassando la soglia richiesta a 5 anni. Una volta ottenuta la cittadinanza italiana, essa verrebbe dunque automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni. Non cambierebbero gli altri requisiti, come ad esempio la fedina penale 'pulita' e un reddito sufficiente per l'autosostentamento; nessun cambiamento neanche per le tempistiche tra la domanda e l'effettiva concessione della cittadinanza, pari ad almeno due anni.
La situazione in Europa
Attualmente, l'Italia è uno dei paesi più restrittivi in Europa per quanto riguarda i requisiti di residenza per l'ottenimento della cittadinanza: a richiedere 10 anni di residenza come noi sono solamente la Lettonia, la Lituania, la Polonia, l'Austria, la Svizzera, il Montenegro e la Spagna. La riduzione a 5 anni equiparerebbe la legge italiana a quella tedesca, francese, britannica, irlandese, portoghese, belga, olandese, svedese e finlandese. In ogni caso delle tempistiche ben lontane da quelle previste dall'ordinamento della Serbia, dove sono richiesti appena 3 anni di residenza legale per il passaporto.
Come votare
Come per gli altri quesiti, anche questo è un referendum abrogativo, che andrebbe dunque a cancellare l'attuale norma. Se si è favorevoli all'eliminazione, e dunque all'abbassamento a 5 anni, bisognerà votare per il sì sulla scheda gialla. Qualora si voglia mantenere l'attuale legge 'più restrittiva', sarà necessario votare il no.

Cosa cambierebbe
Secondo il comitato organizzatore, la nuova norma permetterebbe a circa due milioni e mezzo di persone cresciute in Italia di diventare cittadini italiani a tutti gli effetti. L'obiettivo è infatti quello di essere più inclusivi nei confronti di coloro che, pur essendo nati all'estero, hanno passato la stragrande maggioranza della loro vita in Italia, lavorandovi, pagandovi le tasse e padroneggiandone la lingua e la cultura.
Gli altri quesiti
Gli elettori saranno chiamati ad esprimersi su altri quattro quesiti sul tema del lavoro:
- per l'abolizione della norma che vieta il reintegro dei lavoratori licenziati ingiustamente assunti dopo il 7 marzo 2015 (scheda verde);
- per eliminare il limite massimo di 6 mesi di stipendio di risarcimento per i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese (scheda arancione);
- per eliminare la possibilità di usare contratti a termine fino a 12 mesi senza una ragione specifica che spieghi il perché del lavoro temporaneo (scheda grigia);
- per abolire la norma che rende solidalmente responsabili committente, appaltatore e subappaltatori per infortuni o malattie sul lavoro dei dipendenti non coperti da Inail o Ipsema (scheda rosa).
Il nodo quorum
Affinché il referendum sia valido e i suoi risultati vincolanti, è necessario che si rechi alle urne il 50% più uno degli aventi diritto. Se ciò non accadesse, resterebbero in vigore le leggi attuali e nulla cambierebbe, indipendentemente da un'eventuale vittoria del sì.
Non è necessario votare per tutti i quesiti: si può decidere di partecipare (e contribuire dunque al quorum) anche solo ad una delle proposte, rifiutando le schede non desiderate.