Domenica 1 Giugno 2025
ALEX LUNG
Politica

Referendum cittadinanza 2025: i partiti pro e contro, il testo e cosa cambierebbe con il sì

L'Italia ha una delle leggi di naturalizzazione più stringenti in Europa. L'obiettivo dei promotori è includere 2,5 milioni di stranieri che sono cresciuti in Italia studiando, lavorando e pagando le tasse

Referendum sulla cittadinanza: le posizioni dei partiti

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Roma, 28 maggio 2025 - I referendum abrogativi dell'8 e del 9 giugno 2025 non verteranno esclusivamente su tematiche legate al lavoro: il quinto quesito propone infatti una modifica alla legge che regola l'ottenimento della cittadinanza italiana.

Sommario

La proposta

Ci sono diverse 'strade' per diventare cittadini italiani: una è quella della naturalizzazione, prevista per coloro che non sono nati nel nostro Paese. Ad eccezione dei cittadini dell'Unione Europea - a cui sono concesse tempistiche più abbreviate (4 anni) - per uno straniero in Italia sono necessari 10 anni di residenza ininterrotta e certificabile prima di chiedere la naturalizzazione. È proprio questo requisito che il referendum intende rivedere, abbassando la soglia richiesta a 5 anni. Una volta ottenuta la cittadinanza italiana, essa verrebbe dunque automaticamente trasmessa ai propri figli e alle proprie figlie minorenni. Non cambierebbero gli altri requisiti, come ad esempio la fedina penale 'pulita' e un reddito sufficiente per l'autosostentamento; nessun cambiamento neanche per le tempistiche tra la domanda e l'effettiva concessione della cittadinanza, pari ad almeno due anni.

La situazione in Europa

Attualmente, l'Italia è uno dei paesi più restrittivi in Europa per quanto riguarda i requisiti di residenza per l'ottenimento della cittadinanza: a richiedere 10 anni di residenza come noi sono solamente la Lettonia, la Lituania, la Polonia, l'Austria, la Svizzera, il Montenegro e la Spagna. La riduzione a 5 anni equiparerebbe la legge italiana a quella tedesca, francese, britannica, irlandese, portoghese, belga, olandese, svedese e finlandese. In ogni caso delle tempistiche ben lontane da quelle previste dall'ordinamento della Serbia, dove sono richiesti appena 3 anni di residenza legale per il passaporto.

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Come votare

Come per gli altri quesiti, anche questo è un referendum abrogativo, che andrebbe dunque a cancellare l'attuale norma. Se si è favorevoli all'eliminazione, e dunque all'abbassamento a 5 anni, bisognerà votare per il sulla scheda gialla. Qualora si voglia mantenere l'attuale legge 'più restrittiva', sarà necessario votare il no.

Cosa cambierebbe

Secondo il comitato organizzatore, la nuova norma permetterebbe a circa due milioni e mezzo di persone cresciute in Italia di diventare cittadini italiani a tutti gli effetti. L'obiettivo è infatti quello di essere più inclusivi nei confronti di coloro che, pur essendo nati all'estero, hanno passato la stragrande maggioranza della loro vita in Italia, lavorandovi, pagandovi le tasse e padroneggiandone la lingua e la cultura.

Gli altri quesiti

Gli elettori saranno chiamati ad esprimersi su altri quattro quesiti sul tema del lavoro:

- per l'abolizione della norma che vieta il reintegro dei lavoratori licenziati ingiustamente assunti dopo il 7 marzo 2015 (scheda verde);

- per eliminare il limite massimo di 6 mesi di stipendio di risarcimento per i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese (scheda arancione);

- per eliminare la possibilità di usare contratti a termine fino a 12 mesi senza una ragione specifica che spieghi il perché del lavoro temporaneo (scheda grigia);

- per abolire la norma che rende solidalmente responsabili committente, appaltatore e subappaltatori per infortuni o malattie sul lavoro dei dipendenti non coperti da Inail o Ipsema (scheda rosa).

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Il nodo quorum

Affinché il referendum sia valido e i suoi risultati vincolanti, è necessario che si rechi alle urne il 50% più uno degli aventi diritto. Se ciò non accadesse, resterebbero in vigore le leggi attuali e nulla cambierebbe, indipendentemente da un'eventuale vittoria del sì.

Non è necessario votare per tutti i quesiti: si può decidere di partecipare (e contribuire dunque al quorum) anche solo ad una delle proposte, rifiutando le schede non desiderate.

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