Domenica 22 Giugno 2025
GIORGIO CACCAMO
Esteri

G7, è cambiato tutto: Meloni e Macron unici superstiti

A un anno dal vertice italiano di Borgo Ignazia. Ora Italia e Francia ora passano per “affidabili“

Giorgia Meloni con Emmanuel Macron al G7 Canada

Giorgia Meloni con Emmanuel Macron al G7 Canada

Roma, 17 giugno 2025 – Un anno fa si chiudeva l’edizione italiana, quella pugliese a guida di Giorgia Meloni. Un anno dopo sono cambiate ancora una volta la Storia e la geografia (politica). La padrona di casa a Borgo Egnazia è, con il presidente francese Emmanuel Macron, la sola superstite del G7 di allora. Meloni-Macron, amici-nemici.

Del vertice del 2024 si ricordano tensioni altissime tra i due. Ma nel 2025, come ha dimostrato anche il recente bilaterale a Palazzo Chigi, i due devono parlarsi. Il cancelliere tedesco non è più il debolissimo Olaf Scholz, bensì il popolare che guarda a destra, Friedrich Merz, che politicamente può rubare la scena a Giorgia-Emmanuel.

Nel Regno Unito non c’è più l’amico di Meloni, Rishi Sunak, ma il laburista Keir Starmer che comunque non disdegna il modello italiano di gestione dell’immigrazione. E poi, soprattutto, alla Casa Bianca è tornato Donald Trump, altro che il Biden a volte distratto del vertice pugliese. Idem il Canada padrone di casa a Kananaskis e il Giappone hanno nuovi primi ministri.

Macron è rimasto aggrappato all’Eliseo nonostante i venti di profonda crisi politica, mentre Meloni gode – al netto delle beghe politiche interne – di considerazione internazionale proprio perché percepita come stabile. E allora il paradosso è che in un contesto in cui è davvero cambiato tutto, pure il Papa, Italia e Francia ora passano per “affidabili”. Anche in nome di una Unione europea sempre invitata al G7, ma alla ricerca di un suo posto nel mondo.

Approfondisci:

Vertice G7: incontro informale tra Meloni, Macron e altri leader

Vertice G7: incontro informale tra Meloni, Macron e altri leader

 

OSZAR »