Afragola (Napoli), 4 giugno 2025 – "Martina aveva 14 anni. Un'età che dovrebbe profumare di futuro, di sogni, di primi battiti d'amore, di scoperte lente, dolci, di passi ancora incerti eppure pieni di vita. E invece oggi siamo qui a piangere, con la sua mamma, con il suo papà, con la sua famiglia, con gli amici, con tutta una comunità stordita, spezzata, incredula". Cosi monsignor Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, ha iniziato la funzione per i funerali di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola uccisa dall'ex fidanzato Alessio Tucci.

La basilica di Sant’Antonio stracolma ad Afragola. Dalle 15 si sono celebrato i funerali di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa brutalmente dall’ex fidanzato Alessio Tucci. In tarda mattinata è giunta anche una corona di fiori inviata dalla presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni. Il feretro è stato accolto da un lungo applauso all'arrivo in chiesa. "Martina sei la figlia di tutti noi", hanno urlato alcune donne, mentre altre persone hanno inveito contro Tucci, che da mercoledì è rinchiuso in carcere. Alla cerimonia sono presenti, tra gli altri, il sottosegretario Pina Castiello ed il prefetto di Napoli, Michele di Bari. Ad accogliere la bara bianca è stato il sindaco di Afragola, Antonio Pannone. E mentre il feretro varcava la porta della chiesa in tanti hanno urlato "Giustizia, giustizia".
Maxi schermo e lutto cittadino
Davanti alla chiesa è stato allestito anche un maxi schermo per consentire a coloro che non riescono ad entrare di seguire il rito religioso. Fin dalle prime ore del mattino, nella città che per oggi ha proclamato il lutto cittadino, è scattato un piano antitraffico con la chiusura di piazza Sant'Antonio e di alcune strade adiacenti.

Il governatore De Luca
"Oggi è il giorno del dolore e della pietà – ha scritto sui social il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca –. Abbiamo vissuto la morte di Martina come la perdita di una figlia. Le modalità atroci del delitto ci hanno lasciato sconvolti. Nell'esprimere la nostra solidarietà ai familiari, possa almeno questa ennesima tragedia spingere i ragazzi a parlare con la propria coscienza; a decidere, nel ricordo di Martina, di ripudiare ogni forma di violenza verso una donna. Prima di cedere a impulsi di aggressività ricordi ognuno per un attimo l'immagine di una madre o di una sorella, per fermarsi e per essere degni di dirsi ancora uomo".
L’omelia: la commozione dell’arcivescovo Battaglia
"Oggi, davanti a Martina, dobbiamo assumerci tutti una responsabilità collettiva. Oggi dobbiamo impegnarci affinché a tutti, piccoli e grandi, sia chiaro che l'amore non è possesso. L'amore non è controllo. L'amore non è dipendenza. L'amore vero rende liberi. L'amore vero non trattiene, non costringe, non punisce”. Lo ha detto visibilmente commosso l'arcivescovo di Napoli il cardinale Domenico Battaglia nel corso dell'omelia ai funerali di Martina. “Se amare ti fa male, non è amore. Se per amore devi annullarti, non è amore. Se per amore arrivi a fare del male, non è amore ma solo violenza. E la violenza non è mai giustificabile”.

Una cerimonia che l’arcivescovo aveva iniziato dicendo: "Martina aveva 14 anni. Un'età che dovrebbe profumare di futuro, di sogni, di primi battiti d'amore, di scoperte lente, dolci, di passi ancora incerti eppure pieni di vita. E invece oggi siamo qui a piangere, con la sua mamma, con il suo papà, con la sua famiglia, con gli amici, con tutta una comunità stordita, spezzata, incredula".
Le parole del Prefetto: “C’è un vuoto educativo”
"Noi assistiamo a gesti di inaudita violenza. Spesso accadono fatti che ci lasciano basiti». Lo ha detto il prefetto di Napoli, Michele di Bari, che ha preso parte ai funerali di Martina. “Occorre un atto di responsabilità da parte degli adulti – ha ripreso il prefetto commentando l'appello lanciato nel corso dell'omelia dall'arcivescovo di Napoli, il cardinale Mimmo Battaglia – qui nessuno deve tirarsi indietro”. Per il prefetto “bisogna guardare in faccia la realtà per quella che è. C'è un vuoto educativo che ha preso di mira una generazione. Non c'è giorno che non accada un fatto deprecabile”.