
Jannik Sinner in campo al Roland Garros di Parigi (Ansa)
Che bellezza. C’è gente che fino a qualche tempo fa non distingueva una palla da rugby da una pallina da tennis e oggi in un discorso sì e uno no pronuncia termini come sottorete, top spin, fondo campo, game, set, lungolinea. È l’effetto Jannik Sinner più Lorenzo Musetti, Jasmine Paolini e gli altri italiani che in un crescendo rossiniano hanno risvegliato e rilanciato la passione italica per la racchetta che comunque è in ascesa da tempo. Così abbiamo scoperto, dopo il passato ormai remoto di Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta, che siamo ancora un popolo oltre che di santi e navigatori anche di tennisti. Quando c’è un campione che sa coniugare i risultati sportivi con l’essere personaggio il risultato della moltiplicazione della tifoseria e dei praticanti è assicurato. Successe con Alberto Tomba che vinceva sulle nevi di mezzo mondo: lo sci ebbe un boom storico, il seguito in tv fu enorme. Così accade per Jannik il rosso. Sono gemelli diversi, entrambi idoli. Lo sciatore era un fenomeno sulla neve e un guascone da film nella vita, il tennista altoatesino un numero uno con il volto da bravo ragazzo che piace alle mamme, educato, gentile, con i modi altruisti da boy scout. L’aumento esponenziale di giocatori oggi ha dell’incredibile. Quasi più tra gli adulti che tra i ragazzi. Riprendono in mano la racchetta ex giovani che non la toccavano da dieci anni, i maestri non hanno più un’ora libera, le mamme corrono ad iscrivere i figli ai corsi collettivi, i tornei si moltiplicano come i pani e i pesci del miracolo di Gesù. Un delirio di entusiasmo sottorete e da fondocampo merito anche dell’ottimo lavoro della Federazione italiana tennis che oggi può vantare due atleti nel ranking Atp e una nel ranking Wta. Un sondaggio Swg Radar rivela che sette italiani su dieci seguono il tennis almeno occasionalmente, i tesserati Fit a fine 2024 erano oltre un milione con tendenza al rialzo, il valore economico, indotto compreso, del tennis supera gli 8 miliardi. Il Rinascimento è in piena stagione. Ora godiamoci il Roland Garros che per l’Italia è già un successo.